venerdì 11 marzo 2011

La Cucina d’Amore ( ….G. Manara…..)

Sembra infinitamente lontano il tempo in cui, calzoncini corti, e gambe perennemente graffiate da siepi e rovi, ma con nelle narici il profumo di quelle estati “antiche” correvo con gli amichetti di scuola nei sentieri degli orti di Taggia.
Andavamo a “rubacchiare” quella frutta che, guarda caso, era sempre migliore di quella dell’orto di mio padre!……………….mi manca tutto questo…………mi manca l’intenso profumo ed il gusto pieno delle pesche maturate al sole, delle nespole, delle ciliegie succose, ma soprattutto delle albicocche “rubate” nell’orto del curato che avevano per noi il gusto proibito del “Paradiso “
Non eravamo una famiglia povera,misurando col metro del mio paesello. Mio padre faceva l’autista per una ditta di fiori e curava nel tempo libero l’orticello- la mamma faceva le maglie, …il tutto condito con quella dignità ed il rispetto di quelle regole che io , in questi ultimi decenni, non sono più riuscito a trovare neanche nei più pomposi ed affettati libri di “ Bon-Ton”.
Le verdure dell’orto, le uova delle nostre galline ( sul cui guscio mia mamma scriveva a matita la data per riconoscere sempre le più fresche) e quel latte appena munto che ci arrivava a casa ancora tiepido, portato nel bidone dal pastore stesso, facevano della mensa giornaliera, quella sinfonia di gusti, profumi e colori che sono incomprensibili al palato sterilizzato di noi , per così dire “moderni”!……per non parlare delle favette fresche di primavera ( quelle della Riviera, intendo….)condite solo con sale e gustate con salame e pane appena sfornato!?
Nonna Marietta, cucinava il coniglio in modo incredibile, sulla sua altrettanto incredibile stufa a legna….e…quanto rimpiango le fettuccine fresche che condiva solo con il sugo di quel coniglio cotto solo con olio taggiasco, olive nere, aglio e vino e rosmarino .Sarà destino, ma il caso vuole che sia nato proprio nella patria dell’oliva taggiasca che produce sicuramente, l’olio d’oliva più delicato che si conosca! ( sicuramente questa affermazione sarà fonte di polemica, …ma con un poco di olio “Taggiasco”, tutto correrà più liscio.)
Si cresceva imparando dalla vita, poco alla volta, sognando (soprattutto per me Sagittario) nuove sensazioni, nuove culture, nuovi orizzonti!!
Salgari, Verne, …più tardi Hemingway ……Steinbeck… e quanti altri, risvegliarono in me un’intenso desiderio di vedere dal vivo questi posti ( allora così lontani ) che fino a quel momento avevo visto solo nei miei sogni!
E’ appunto girovagando per il mondo della mia gioventù, che ho imparato a conoscere nuovi gusti
nuovi piatti e nuovi abbinamenti………allargando sempre più i miei orizzonti culinari e scoprendo nuove sensazioni che hanno fatto di me un uomo curioso di imparare senza mai confrontarmi, ma col solo desiderio di aggiungere nuovi colori e profumi al mazzo di fiori di campo che è stata la mia infanzia!!
Da tutte queste cose nasce quella che io amo chiamare “ La Cucina d’Amore”.

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