domenica 7 agosto 2011

LO CHAMPAGNE --PRIMA PARTE




LO CHAMPAGNEQuesta frana, evidenzia la particolarità del terreno “Champagne” : lo strato di parecchie decine di centimetri di “ marna” o sedimento sulla base di anche 200 metri di spessore dello strato di gesso o calcare (craie).

CONOSCERE I PRODOTTI
G.Manara agg.to – 04-2001






FRA STORIA E LEGGENDA

Il Re dei vini – il vino dei Re ! ……………..particolare definizione per un prodotto che per finezza ed eleganza non ha simili al mondo.
Natura, tradizione lavoro umano e rigorosa tradizione interprofessionale, fanno dello Champagne un vino eccezionale.
Condizioni geologiche e climatiche particolarissime , sono determinanti per il crearsi di fattori propizi introvabili altrove nell’intero pianeta. Clovis , primo Re di Francia quando si convertì fu battezzato a Reims da Saint Remìs vescovo di Reims ed il vino per la messa era Champagne…..ed il vino di Champagne fù consacrato la sera di Natale del lontanissimo 496 !
Nel XVII° secolo l’Abate Dom Pierre Perignon , entrato nel 1668 come Cellerario e Procuratore nell’Abbazia di Hautvilliers ( morirà a 76 anni nel 1715 ) si attribuì il merito della scelta delle uve ( bianche e nere) e dell’importanza di torchiare separatamente i vari Crus, anche se non è attribuibile a lui la tecnica di ottenere vini bianchi da uve nere.
Questa tecnica era già in uso prima del suo arrivo al fine di ottenere il cosidetto “ vino grigio “ .
Rammento che i primi vini dello Champagne erano abbastanza torbidi e che erano in uso calici (coppe) col gambo vuoto per raccogliere i depositi fino a che non fu scoperto il metodo della sboccatura ( Dégorgement).
L’Abate Dom Perignon, riuscì a controllare la fermentazione , producendo un vino limpido e dalla spuma persistente.
Risale infatti al 1685 l’arrivo dei primi tappi di sughero dalla Spagna e per trattenerli si usavano rudimentali gabbietti di legno. Antecedentemente si usavano tappi di legno con guarnizioni di stoppa imbevuta d’olio! Infatti fù lunga e travagliata la realizzazione di un’efficace sistema di chiusura delle bottiglie, difficile da ottenere a causa della pressione del gas che si sviluppa in tale vino durante la seconda fermentazione ( 5-6 atm)! Le bottiglie esplodevano allora con relativa facilità fino a che la vetreria St. Gobain , cinque anni dopo la morte di Dom Perignon e cioè nel 1720 immise sul mercato le “Champagnotte”, ovvero le tipiche bottiglie col fondo concavo che resistevano a tali pressioni
All’inizio i tappi si legavano al collo della bottiglia con del semplice spago, per resistere alle forti pressioni del vino interno: poi si passò al filo di ferro il quale riusciva a tranciare il sughero, malgrado nel frattempo fosse stata addottata una macchina che riusciva ad inserire dei tappi di dimensioni molto superiori , che rendevano più stabile la chiusura.
Fù solo nel 1844 che un certo Alphonse Jaquesson , ideò la capsula metallica che ricopre la sommità del tappo e dalla quale parte il sistema di legatura col fil di ferro , impedendogli di tranciare il sughero .



LA ZONA GEOGRAFICA

Prima di approfondire l’argomento, sappiate che un’ettaro, strana entità per chi non vive in campagna, corrisponde quale superficie agraria, ad un quadrato di cento metri per lato.
Tanto per il piacere di fare due cifre, la superficie viticola dello Champagne si estende per 35.000 ettari di cui 27.000 coltivati a filari ( 30.717 nel 1996) che se fossero messi in riga in una fascia di terreno di circa un Km. di larghezza, avremmo un vigneto lungo più di 120-130 kilometri!!
Questa zona, come già dissi, molto unica e particolare, a 150 Km circa a Nord-Est di Parigi , si divide in quattro Dipartimenti :
1. La Marne
2. L’Aube
3. L’Aisne
4. La Seine et Marne

I vigneti dello Champagne si dividono a loro volta in quattro sottozone di produzione ben distinte tra loro : i cosidetti “ Crus” che vi elenco in ordine qualitativo :
1. La montagne de Reims
2. La Vallée de la Marne
3. La Côte des Blancs
4. Les Vignobles de L’Aube et de l’Aisne

E ‘ palese quindi che nelle prime tre sottozone, si trovano i migliori e più famosi “CRUS” e cioè quei vigneti che hanno una loro precisa caratteristica e che producono un particolare e distinto tipo di vino.


PARTICOLARITA’ GEOGRAFICHE E CLIMATICHE DELLA ZONA

Lo Champagne può nascere solo qui e per diversi motivi :
• I vigneti dello Champagne si trovano all’estremità nord della cultura della vite in Francia, dove la temperatura media annuale si aggira sui 10,5° ben sapendo che sotto i 9° la vite non cresce ( o perlomeno non produce).
• La costituzione Geologica del terreno composto da un sedimento gessoso (craie) dello spessore medio di 200 metri dovuto al ritirarsi del mare presente in quella zona 70 milioni di anni fa.
• Pensate che sono circa 250 i kilometri di gallerie (alcune delle quali scavate dai Romani per estrarre il gesso appunto) in cui lo champagne invecchia e riposa tranquillo lontano da rumori, luce e sbalzi di temperatura!
• Da un’ulteriore terremoto , circa 20 milioni di anni fa, che rompendo la crosta di craie, ha fatto sì che si impregnasse di minerali ed elementi fossili marini quali la Belemnite quadrata (conchiglia molto ricca di elementi minerali) che sono il substrato da cui la radice della vite trae gli elementi che determinano la finezza e leggerezza del vino.
• Da un altro forte terremoto di circa 10 milioni di anni fa che ha contribuito fortemente alla formazione delle valli e delle colline alte in media non più di duecento metri e quindi ideali alla coltura della vite.
• Il gesso d’altronde ha il potere di immagazzinare e restituire il calore del sole ed assicura il perfetto drenaggio della acque in eccesso, assorbendo appunto l’eccesso di umidità nei periodi piovosi per restituirlo lentamente e costantemente nei periodi di siccità, attenuandone così gli effetti negativi.
• In termine geologico in Francia, si usa sovente attribuire ad un terreno a gessoso a Belemnite i termini : terreno “Champagne” oppure “Bois”.
• Dalla presenza di foreste e boschi sulle alture circostanti, che trattengono umidità e regolano le temperature.






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